Fabbisogni
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In Italia, così come in Campania, il settore delle costruzioni ha sempre avuto un ruolo di traino per l’economia, assumendo un ruolo fondamentale per investimenti e occupazione.
Tra il 2008 e il 2015, con l’acuirsi della crisi, il settore ha subito significative contrazioni.
Tuttavia, l’edilizia continua a rappresentare un settore importante per l’economia e l’occupazione del Paese. Gli investimenti in costruzioni costituiscono infatti, il 51,2% degli investimenti fissi totali e rappresentano l’8,6% degli impieghi del PIL. Nel settore sono impiegate 1.484.000 persone che corrispondono al 24,8% dei lavoratori operanti nell’industria ed al 6,7% del totale degli occupati nell’intero sistema economico nazionale.
Nonostante il ruolo importante rivestito nell’economia italiana, tale settore presenta attualmente molte criticità. Le cause sono da ricercare principalmente nella complessità dei prodotti e dei processi e nella frammentarietà degli attori coinvolti.
Le principali criticità sono imputabili ai seguenti fattori: scarsa capacità di innovazione; elevato impatto ambientale delle costruzioni; insufficiente livello di salvaguardia della salute e sicurezza degli utenti.
Le imprese presentano poi delle caratteristiche intrinseche non favorevoli, rappresentate da limitata dimensione e scarsa attitudine all’innovazione. Nel comparto operano, infatti, pochi attori di grande entità e un gran numero di imprese di dimensioni ridotte con un esiguo numero di dipendenti con scarsa propensione all’innovazione e allo sviluppo o acquisto di nuove tecnologie.
Le PMI del settore edile tendono inoltre a specializzarsi, creando dinamiche fortemente competitive basate essenzialmente su una differenziazione di prezzo.
In tale scenario, l’innovazione diventa così un asset distintivo per la differenziazione del business di impresa. La creazione di processi innovativi può essere realizzata unicamente attraverso la collaborazione con il settore scientifico di riferimento.
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